Bari, picchiata dal compagno sbatte la testa e muore. 44enne romeno in manette: “Se lo merita, non ha lavato i piatti”

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Una 30enne cittadina polacca, Anita Betata Rzepecka, è morta a Bari in seguito ad un grave trauma cranico provocato da una caduta avvenuta durante l’ennesima lite con il suo compagno. Marian Sima, 44enne romeno, è stato portato in carcere in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. La vicenda risale al 6 luglio scorso, ma la notizia è stata diffusa solo oggi dopo l’esecuzione del provvedimento. 

 

Il fatto si è verificato in un casolare abbandonato in via di Cagno Abbrescia, nel quartiere Japigia di Bari, dove la vittima viveva con il compagno e alcuni connazionali romeni. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, la donna sarebbe stata minacciata di morte dal compagno durante un litigio tra i due per questioni banali. Quella stessa sera l’uomo, ubriaco, approfittando del fatto che in casa non c’era nessuno, l’avrebbe schiaffeggiata con violenza, facendola cadere per terra, e lasciata per ore priva di sensi, continuando a bere alcolici. 

 

Soltanto al rientro di un coinquilino, nella tarda serata di giovedì, è stato chiamato il 118. La donna è stata ricoverata in condizioni disperate all’ospedale Di Venere di Carbonara e sottoposta ad intervento chirurgico, ma è morta dopo circa 24 ore di agonia. Sulla vicenda indagano i Carabinieri di Bari. 

 

Quando la madre di Anita, la sera dell’aggressione, giunse nel casolare dove i due vivevano trovando la figlia sulla lettiga dell’ambulanza priva di sensi, avrebbe chiesto al 44enne “cosa hai fatto a mia figlia?” e lui le avrebbe risposto ridendo, stando a quanto riferito ai Carabinieri dalla signora, “tua figlia meritava quello che le è accaduto”. La madre della vittima ha raccontato agli investigatori degli ultimi due anni di violenze subite dalla figlia, “bastava un ritardo nell’esecuzione delle faccende domestiche per farlo andare su tutte le furie” ha detto, spiegando però “mia figlia non ha mai inteso sporgere alcuna denuncia nei confronti del suo compagno, che frequenta da quando è uscito dalla galera, perché lui anche in mia presenza la minacciava col coltello di morte, qualora lo avesse denunciato”.


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