A sei anni dall’omicidio di Nicola Massari, ucciso il 13 luglio 2011 nella sua casa al quartiere San Paolo di Bari, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata oggi nei confronti dei due presunti assassini, nipoti della vittima. I pregiudicati baresi Giuseppe Massari, di 35 anni, e Vito Romito, di 31, già detenuti a Taranto e Lucera per altri fatti, sono stati condannati ieri per il delitto dalla Corte di Assise di Appello di Bari – dopo due assoluzioni in primo e secondo grado e l’annullamento con rinvio della Cassazione – rispettivamente a 22 anni e a 16 anni di carcere.
All’indomani della sentenza, su richiesta della Procura Generale, i giudici hanno disposto l’arresto per i due imputati (difesi dagli avvocati Raffaele Quarta e Daniela Castelluzzo), che fino ad oggi erano accusati dell’omicidio a piede libero. L’ordinanza è stata notificata in carcere da agenti della Polizia di Stato di Bari per i reati di omicidio aggravato, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco e tentata rapina aggravata in concorso.
Nicola Massari sarebbe stato ucciso per essersi rifiutato di consegnare 50 euro per l’acquisto di cocaina. Nell’ordinanza i giudici evidenziano la “pericolosità dei due soggetti vicini al clan mafioso denominato Montani del quartiere San Paolo di Bari” e motivano le esigenze cautelari “per il concreto pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, come conclamato anche dall’atteggiamento fortemente minatorio tenuto nei confronti di famigliari della vittima”.