Bari, furto all’Anche Cinema Royal: fermati due cittadini romeni senza fissa dimora. Recuperata parte della refurtiva

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Le foto pubblicate su Facebook dal responsabile dell’Anche Cinema Royal avrebbero svolto un ruolo fondamentale nell’individuazione dei responsabili del furto avvenuto lo scorso 30 luglio nei locali del sottopasso di via Quintino Sella ma a tradire effettivamente uno dei due ladri sarebbero stati berretto e borsa a tracolla di Gucci indossati al momento del colpo e ben ripresi dalle telecamere di videosorveglianza della struttura.

 

Nella tarda serata di ieri a Bari le forze dell’ordine hanno quindi proceduto al fermo di polizia giudiziaria, per il reato di furto pluriaggravato, a carico di Iulian Marius Tulica, 38enne romeno pluripregiudicato con precedenti specifici penali e di polizia per furto aggravato, ricettazione e possesso ingiustificato di strumenti di effrazione, in Italia senza fissa dimora, e di Aron Balan, cittadino romeno di 23 anni, anch’egli in Italia senza fissa dimora e con numerosi e specifici precedenti di polizia per furto aggravato, conosciuto anche con l’alias di Sebastian Feraru. Sarebbero loro i ladri che, introducendosi nella struttura, avrebbero portato via computer e apparecchiature fotografiche per un valore quantificato in 10mila euro.

 

Tulica dunque, personaggio conosciuto negli ambienti criminali stranieri e controllato alcuni giorni fa dagli stessi agenti, è stato individuato proprio grazie agli accessori indossati al momento del furto: una volta portato in Questura ha ammesso le proprie responsabilità, senza tuttavia rivelare l’identità del complice. Ricerche a tappetto effettuate presso i campi nomadi frequentati dal fermato hanno consentito agli uomini in divisa di individuare e identificare anche la seconda persona coinvolta nel colpo che ha subito ammesso le proprie responsabilità fornendo anche informazioni utili per il recupero di parte della refurtiva, puntualmente restituita alle vittime del furto.

 

Al termine degli atti di rito, i fermati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Bari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


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