“Non ho mai violentato quella ragazzina”. Ha negato ogni accusa il 45enne di Triggiano, Michele Armenise, agli arresti domiciliari da alcuni giorni con l’accusa di violenza sessuale su una 16enne barese. Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere l’altro indagato nell’ambito dello stesso procedimento, il 69enne Francesco Cassano. Per entrambi il pm che ha coordinato le indagini, Simona Filoni, aveva chiesto la sostituzione della misura cautelare con quella più grave del carcere, depositando nuova documentazione. La richiesta è stata rigettata e per i due sono stati confermati gli arresti domiciliari.
La Procura aveva comunque fatto Appello al Tribunale del Riesame contro la decisione del gip, Sergio Di Paolo, di concedere i domiciliari ai due indagati e l’udienza sarà discussa nei prossimi giorni.
Stando alle indagini di Carabinieri e sezione di pg della Polizia Municipale di Bari, la 16enne sarebbe stata violentata per oltre un anno e mezzo in campagna, in un retrobottega, in un garage, in auto e in una cabina di una spiaggia barese, dopo essere stata adescata dal più anziano dei due all’interno di una salumeria. Cassano ha scelto di non rispondere alle domande di gip e pm, mentre Armenise, difeso dall’avvocato Sergio Ruggiero, ha voluto rendere interrogatorio, rigettando tutte le contestazioni, e spiegando di conoscere la vittima di vista ma di non averne mai abusato.
Le indagini proseguono per accertare nuovi episodi denunciati dalla mamma della ragazza dopo la richiesta di arresto e presunti abusi su altri minorenni che i due arrestati avrebbero compiuto.