Andria, pluripregiudicato ai domiciliari in villa di lusso con piscina: sequestrato patrimonio per un milione di euro

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Un decreto di confisca di 1° grado, emesso dal Tribunale di Trani su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, è stato emesso dai Carabinieri nei confronti di Alberto Di Bari, 42enne attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, pluripregiudicato con precedenti penali di detenzione illegale di armi e munizioni, contrabbando di sigarette e furto aggravato. Le indagini patrimoniali hanno avuto inizio dopo che nel marzo 2015 lo stesso Di Bari venne arrestato assieme ad altre 17 persone, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso.

 

In quell’occasione fu sgominata una pericolosa organizzazione criminale di narcotrafficanti, di cui l’uomo faceva parte, attiva nel Nord Barese e capeggiata da Filippo Griner, 32enne andriese attualmente sottoposto a regime detentivo speciale. Quella disarticolata nel 2015 risultò essere un’organizzazione capace di gestire autonomamente il mercato della droga, principalmente nei comuni di Andria e Bisceglie, forte anche del possesso di un arsenale di armi da guerra, compreso un kalashnikov. Di Bari fu scarcerato dopo 15 giorni dal riesame per mancanza di esigenze cautelari per poi essere condannato dal Tribunale di Bari, a seguito del rito abbreviato, esclusa l’aggravante del metodo mafioso, a 4 anni e 8 mesi di reclusione, perché ritenuto colpevole di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

 

Attualmente il soggetto è ai domiciliari per i reati di rapina aggravata, detenzione e porto illegale di armi (fucile a canne mozze cal. 12 mod. Nato, una pistola semiautomatica cal.40) e ricettazione di due autovetture (entrambe dotate di lastre in acciaio apposte sugli schienali dei sedili posteriori. Gli accertamenti patrimoniali hanno evidenziato come Alberto Di Bari abbia mantenuto un tenore di vita notevolmente superiore alla proprie reali possibilità economiche, nonostante dai documenti risultasse essere al limite della soglia di sopravvivenza Il sospetto degli inquirenti è che l’uomo avesse maturato un patrimonio dai proventi di attività delittuose.

 

Il provvedimento eseguito nella giornata di ieri riguarda una villa di lusso – completa di piscina, arredi, impianti tecnologici, videosorveglianza e suppellettili di pregio – con annesso appezzamento di terreno nonché due auto/motoveicoli, un conto corrente ed un libretto di deposito bancario. L’intero patrimonio, del valore di circa 1 milione di euro, è stato sottoposto a confisca e affidato al custode giudiziario nominato dal Tribunale di Trani, non essendo prevista la facoltà d’uso sia per i familiari che per il proposto.


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