Accusò il Sindaco di aver comprato la villa con i soldi del Comune: condannato a pagare 500 euro

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I social network possono essere spesso un grande strumento di comunicazione, ma talvolta possono trasformarsi in uno sfogatoio senza controllo e finire col ledere la dignità delle persone.

Ed una storia paradigmatica arriva questa volta da un comune del sud Barese, Cellamare, dove il sindaco Gianluca Vurchio si è visto riconoscere la diffamazione a mezzo social dopo un commento lasciato da un utente sulla sua pagina. Un suo amministrato, il 19 settembre 2021 scrisse che “chi guida il paesello si è fatto in meno di un anno la villa con piscina, il parco pubblico ad personam, e le famiglie che si contendono la gestione della cosa pubblica stanno diventando centri di potere che sono l’anticamere di centri mafiosi (…)”. 

Dichiarazioni pesanti, che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari ha ritenuto sufficienti per la condanna del commentatore a 500 euro di multa, non tantissimo ma un segnale ad utilizzare correttamente uno strumento che può arrecare danno ad una persona.

Il sindaco ha quindi postato la sentenza del 14 marzo scorso e depositata in cancelleria il 17 marzo 2022. “Non ho piacere nel pubblicare queste foto. Ma serve farlo – ha scritto Vurchio – Serve per far comprendere a noi tutti che sui social non si può pensare di offendere in forma gratuita e di poter fare (e scrivere) esattamente quello che si vuole, “vomitando” qualsivoglia affermazione priva di ogni rispetto e lesiva della personalità altrui oltre che dell’immagine perché, anche qui, si è chiamati nel seguire delle regole basilari di civiltà, oltre che a quelle del rispetto della persona, prima di tutto, e poi dei ruoli e delle istituzioni. Ma così, con qualcuno, non è stato nel settembre del 2021 ed oggi, quel qualcuno, viene condannato dal Tribunale di Bari, alla pena di 500 euro di ammenda. Io sono dispiaciuto, credetemi – ha chiosato il primo cittadino di Cellamare -, ma il rispetto ed i principi della buona educazione vengono prima di ogni cosa. Rispettiamoci sempre”.

 


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