Parco Rossani, dopo l’aggressione arrivano i controlli: video al setaccio

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La presenza delle pattuglie fisse non è sfuggita ai residenti: Polizia locale all’ingresso del parco, davanti al cancello, e Polizia di Stato all’interno, con doppio presidio rinforzato. All’indomani dell’aggressione omofoba che ha sconvolto la città di Bari, a parco Rossani arrivano i controlli fissi, non fosse altro che per rassicurare i frequentatori dell’area ludica inaugurata a marzo scorso.

Tanti, troppi gli episodi raccontati da Telebari, l’ultimo domenica sera ai danni di due ragazzi che avevano partecipato al Pride e stavano festeggiando il compleanno di un amico (l’intervista qui). Dopo la manifestazione di solidarietà, le indagini sono vicine a una svolta. E’ caccia agli aggressori: la Polizia sta passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza, dopo che il sindaco Antonio Decaro ha promesso che l’aggressione non resterà impunita.

La Polizia comunica che sono stati intensificati i controlli nelle zone di maggiore aggregazione della città e dei parchi cittadini, con servizi interforze che coinvolgono tutte le forze di polizia, come concordato nei tavoli tecnici che si sono svolti negli ultimi giorni, in attesa delle ultime valutazioni del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocato domani in Prefettura. Tra le zone oggetto di maggiore attenzione, piazza Aldo Moro, Piazza Umberto, ed il Parco Rossani: ieri sera un servizio straordinario interforze ad “Alto Impatto”, con la partecipazione di unità specializzate e cinofile, “allo scopo di prevenire atti di illegalità, di intensificare le misure di contrasto al fenomeno della immigrazione clandestina e di arginare atti di intemperanza anche nei confronti del personale delle società di trasporto pubblico urbano”, spiega la polizia.

I controlli, che si ripeteranno nei prossimi giorni, sono stati calendarizzati per tutto il mese, anche in altre zone della città. Intanto la Procura di Bari ha aperto una indagine, al momento a carico di ignoti: indaga la Polizia, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Maralfa. Al momento gli atti in possesso degli inquirenti non evidenziano il movente omofobo, comunque non contestabile come aggravante specifica in assenza di una legge. La Procura ha già dato deleghe specifiche di acquisire le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che sarebbero già stata visionate, e sentire le due presunte vittime dell’aggressione, una ragazza 23enne di Foggia e un ragazzo 19enne di Pescara, i quali il giorno dopo il pestaggio hanno formalizzato la denuncia a Foggia. A quando si apprende e come denunciato anche dalle due presunte vittime, il gruppo di presunti aggressori sarebbe composto da almeno una decina di persone, tutte molto giovani.


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