Accusato di istigazione alla corruzione, era stato condannato a due mesi di reclusione
L’ex assessore ai Contratti e Appalti del Comune di Bari Emanuele Pasculli è stato assolto dalla Corte di Appello di Bari dal reato di istigazione alla corruzione. Ribaltata la sentenza di condanna a due mesi di reclusione emessa nel novembre 2012 al termine del processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato “perché il fatto non sussiste”. Pasculli, difeso dall’avvocato Michele Laforgia, era accusato di aver tentato di ottenere l’assunzione di un suo conoscente presso una cooperativa di pulizie che aveva in corso un subappalto con il Comune, promettendo al presidente della cooperativa una proroga del contratto, peraltro mai avvenuta. L’allora sindaco Michele Emiliano si era costituito parte civile.
La Corte di Appello di Bari ha assolto “perché il fatto non sussiste” l’ex assessore ai Contratti e Appalti del Comune di Bari Lino Pasquale dal reato di istigazione alla corruzione. I giudici hanno così ribaltato la sentenza di condanna a due mesi di reclusione emessa nel novembre 2012 al termine del processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato. Pasculli, difeso dall’avvocato Michele Laforgia, era accusato di aver tentato di ottenere l’assunzione di un suo conoscente presso una cooperativa di pulizie che aveva in corso un subappalto con il Comune, promettendo al presidente della cooperativa una proroga del contratto, peraltro mai avvenuta. L’allora sindaco Michele Emiliano gli revocò la delega assessorile, costituendosi poi parte civile nel processo. Al termine del giudizio di primo grado il Tribunale aveva derubricato l’accusa da tentata concussione – così come contestato dalla Procura – in istigazione alla corruzione e aveva anche condannato Pasculli al risarcimento nei confronti del sindaco, con provvisionale pari a 4mila euro, nei confronti del Comune di Bari e della cooperativa