Bari, esami truccati per aspiranti avvocati: tre arresti

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Studio legale preparava elaborati per favorire superamento delle 3 prove scritte

 Uno studio legale dove venivano preparati gli elaborati da consegnare ad alcuni candidati per l’abiltazione all’esercio della professione di avvocato e favorire il superamento delle 3 prove scritte . A formulare i quiz anche due componenti della commissione (entrambi docenti dell’università di Bari) che davano consigli su come impostare correttamente i temi delle tre tracce. Una vera e propria organizzazione truffaldina quella scoperta dai carabinieri nell’inchiesta legata al concorso per l’abilitazione ad avvocato , di dicembre 2014. Arrestati Innocenza Losito, responsabile dell’ Unità di controllo dell’Adisu Puglia, l’avvocato civilista Giuseppe Colella, titolare dello studio e Tina Laquale, 63 anni, ex funzionaria della facoltà di giurisprudenza. Alla donna il ruolo centrale di portare gli elaborati alla Fiera del Levante, dove si sono svolte le prove scritte. Tutti e tre sono ai domicliari. Tra le accuse anche il reato di corruzione. Difficile –secondo gli inquirenti pensare che lo abbiano fatto senza pretendere in cambio denaro Le indagini coordinate dalla procura barese hanno accertato un sistema ben collaudato . Lo stesso provato dagli inqurienti per i test di accesso alla facoltà di medicina. Almeno quindici le persone coinvolte nell’inchiesta, tra loro alcuni aspiranti avvocati che avrebbero ricevuto i compiti. Indagato anche Angelo Lapolla, autista dell’ateneo.


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