Riordino ospedaliero bocciato in commissione sanità, Romano formalizza le dimissioni. Pd: “Il Piano va avanti”

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Il presidente della Commissione Sanità, Pino Romano, che all’esito della votazione sul piano di riordino ospedaliero e della rete emergenza-urgenza regionale le aveva preannunciate, ha formalizzato le dimissioni dall’incarico attraverso una lettera inviata al Presidente del Consiglio regionale, ai componenti dell’Ufficio di presidenza, al Presidente della Regione e a tutti i componenti della III Commissione.

“Sento sulla funzione istituzionale da me svolta il fallimento politico su due punti da me dichiarati prioritari all’atto della mia elezione avvenuta con un consenso ampissimo: autorevolezza della Commissione nell’interlocuzione con il Governo regionale e ricerca della massima convergenza politica”, scrive Romano nella premessa con cui motiva le dimissioni dalla presidenza della Commissione sanità.

“Ho provveduto, per dovere istituzionale a convocare per lunedì prossimo, alle ore 9 e 30 nella Sala Guaccero, la III Commissione per l’audizione del presidente Emiliano sul piano di riordino – commenta il presidente de La Puglia con Emiliano e vicepresidente della III Commissione Sanità, Paolo Pellegrino. -. In quella sede anche io rassegnerò formalmente le mie dimissioni da vicepresidente della Commissione, salvo che insieme al collega Romano, e tenuto conto delle reazioni politiche che si sono manifestate, non riscontreremo la necessità di continuare il lavoro di coordinamento della Commissione. Ma solo a condizione che la maggioranza ritrovi l’unità e manifesti piena coerenza con il programma politico di Emiliano”.

Il gruppo regionale pugliese del Partito Democratico intanto, dopo la riunione convocata questa mattina, esprime vicinanza e gratitudine al presidente Pino Romano per il prezioso lavoro svolto, chiede allo stesso di revocare le proprie dimissioni e, soprattutto, chiede alla Giunta regionale di procedere alla attuazione del piano di riordino.

“Votare contro il piano di riordino ospedaliero in Commissione Sanità, causando la seconda bocciatura, è stata una scelta estremamente rigida che non ha tenuto conto di alcuni fattori – dice il segretario regionale del Partito Democratico e consigliere regionale Marco Lacarra – . In primis che il governo regionale ha avuto margini di manovra estremamente ristretti rispetto all’applicazione del Decreto Ministeriale 70. Questo deve indurci ad una riflessione e a domandarci fino a che punto l’attività del governo può essere censurabile. Comprendo le difficoltà dei miei colleghi consiglieri regionali di dover giustificare ai territori di appartenenza situazioni poco felici che si sono verificate in alcuni dipartimenti ed unità operative, ma non si può non tener conto del grande sforzo messo in campo dal governo in lunghi mesi di lavoro, per gestire situazioni assai complesse oggetto del piano di riordino”.

“Questa secca bocciatura non ha considerato che il piano di riordino è in una fase di applicazione dinamica quindi ancora suscettibile di interventi e limature nella fase attuativa – conclude Lacarra -, sempre nell’ambito di parametri rispettosi dei dettami imposti dal DM70. Alla luce di quanto avvenuto credo sia urgente ed indispensabile un chiarimento all’interno della maggioranza”.


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