Il nuovo gruppo consiliare Direzione Italia, in cui sono confluiti i consiglieri già aderenti al Gruppo dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo (capogruppo), Francesco Ventola, Erio Congedo, Luigi Manca e Renato Perrini, che hanno aderito al progetto politico di Raffaele Fitto, attacca Michele Emiliano.
Lo fa nel corso di una conferenza stampa in cui si parla di buona sanità e di un “Emiliano in tour negli ospedali di Puglia a sventolare una sanità in mutande. Ed è per questo – ha detto il presidente Zullo – che ho chiesto al governo regionale che venga fatta una valutazione economico-finanziaria del Piano di riordino ospedaliero”.
“Il nostro tentativo – ha proseguito Zullo – sarà quello di evitare i danni che deriverebbero dal Piano, perché sono forti le nostre perplessità su una programmazione priva di studi sulle ricadute economiche e su quanto avrebbe inciso sulle risorse del Sistema sanitario regionale. Non si ha certezza ad oggi – ha ribadito – se si risparmiano o si sprecano risorse, eppure nel DM 70 del 2015 (che detta le linee guida dei Piani di Riordino) è prevista in modo preciso la clausola di invarianza finanziaria, mentre la legge di stabilità 2016 (a cui bisogna parametrare i costi) ha decretato che il rapporto costi/ricavi negli ospedali non deve creare uno squilibrio superiore al 10% e comunque non deve essere superiore ai 10 milioni di euro”.
“A questo, bisogna aggiungere – ha sottolineato il presidente Zullo – gli indicatori tendenziali di finanziamento dei micro-livelli di assistenza che consigliano di ripartire le risorse sanitarie per il 51% alla medicina territoriale, il 44% all’assistenza ospedaliera e il 5% alla prevenzione. Se il Piano di riordino ospedaliero dovesse assorbire più del 44%, è chiaro che si andranno a sottrarre risorse alla medicina territoriale e alla prevenzione. La nostra preoccupazione – ha concluso – è quella che gli ospedali potranno trovarsi nella condizione di procedere a un piano di rientro”.
Per il consigliere Luigi Manca, un aspetto da non trascurare assolutamente è quello legato alla mancanza di rispetto delle norme di sicurezza negli ospedali pugliesi, privi del certificato anti-incendio e di tutte le certificazioni di sicurezza e abitabilità. “Nell’attesa della realizzazione dei nuovi ospedali – ha detto Manca – è necessario adeguare le strutture operanti almeno al minimo degli standard di sicurezza, per garantire che la vita, sia dei pazienti che degli operatori sanitari, non sia messa ulteriormente a rischio”.
“Oggi – ha evidenziato infine il consigliere Erio Congedo – paradossalmente rischiamo di rimpiangere le politiche sanitarie adottate da Vendola, nonostante il governatore Emiliano avesse addebitato a Vendola la mala gestione della sanità pugliese, sin dai tempi della campagna elettorale”.