Novecentotrentasette milioni di euro disponibili per interventi di edilizia in Puglia che svilupperebbero 5.000 posti di lavoro, ma solo l’1% di risorse impegnate dalle stazioni appaltanti. “Se questi sono i tempi della spesa, c’è poco da stare tranquilli sui finanziamenti del Pnrr, così come anche per la nuova programmazione comunitaria”.
A lanciare l’allarme è il segretario generale di CGIL Puglia Pino Gesmundo. Il sindacato confederale, assieme alla categoria della Fillea, ha posato la lente di ingrandimento sulle progettualità già a rischio con un occhio particolare su quelle in capo ai Comuni: 482 milioni per interventi relativi al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare; 66 milioni per l’ammodernamento e la messa a norma in base alle disposizioni anti Covid degli edifici scolastici; 304 milioni per l’edilizia giudiziaria; 85 milioni per la messa in sicurezza di edifici pubblici e territori.
Tra i problemi più evidenti le carenze di personale negli uffici che poi si occupano di sviluppare i progetti dando forma alle proposte candidate. Una questione su cui Comune e regione stanno cercando di porre in qualche modo rimedio.