A poco meno di tre anni dal suo insediamento a Palazzo di città, sono arrivate le dimissioni della sindaca di Turi, Tina Resta. All’origine vi sarebbero dissidi profondi nella maggioranza che hanno segnato la consiliatura, isolando sempre più la prima cittadina. A nulla infatti sono valsi i tentativi fallimentari di dialogo con alcuni consiglieri di maggioranza della lista “TuRinasce” che già nell’estate 2020 fecero traballare l’amministrazione comunale con una lettera polemica verso l’operato della prima cittadina, che decise nel successivo mese di settembre di procedere ad un rimpasto.
Ma le lacerazioni, evidentemente non risanate, hanno spinto la sindaca a lasciare, comunicando la sua decisone già ieri, 28 febbraio, in una riunione di maggioranza. Le dimissioni sono state quindi formalizzate con una nota inviata alla Prefetta di Bari, Antonia Bellomo, al segretario generale del comune e all’intera assise comunale.
“Gli ultimi avvenimenti non hanno potuto che farmi prendere atto dell’assenza delle condizioni politiche atte a consentirmi di continuare a svolgere con serenità un compito che avrebbe richiesto il massimo dell’impegno da parte di tutti – scrive la sindaca Resta – Il quadro politico che si è determinato ha annullato ogni mio possibile ulteriore sforzo finalizzato a raggiungere un accordo politico tra le parti per continuare il mio mandato. Ritengo moralmente inaccettabile dover costantemente riconquistare il pieno mandato conferito dagli elettori, avversato da continui attacchi governati da logiche che non voglio e non posso accettare. Ho speso ogni giorno di questa esperienza – ha rimarcato – operando con onestà, dedizione e nel pieno e rigoroso rispetto delle prerogative che le norme di legge attribuiscono al ruolo politico e istituzionale dell’amministratore pubblico, mettendomi a totale disposizione dei cittadini. Con la presente rassegno ufficialmente le dimissioni da Sindaco del Comune di Turi. Ora sono all’ultimo atto di un percorso governativo che avrebbe meritato un epilogo diverso, ma va bene così. Ringrazio la mia famiglia e i cittadini che mi sono stati vicini e che mi hanno sostenuta. Porgo cordiali saluti a tutti”.
Sulla crisi politica turese, arrivano anche le parole del senatore di Forza Italia, Michele Boccardi, originario di Turi, che ha richiamato le forze politiche alla responsabilità ed ha chiesto alla maggioranza di tornare sui suoi passi. “Conosco bene la storia personale e politica della sindaca di Turi, Tina Resta, e sono quindi certo che le sue dimissioni dalla carica di prima cittadina hanno motivazioni serie ed importanti. In questo momento di grande difficoltà, però, invito tutte e tutti a guardare oltre le incomprensioni locali e ad alzare lo sguardo all’orizzonte nazionale ed internazionale. La crisi sanitaria, economica e sociale legata alla pandemia non è ancora terminata; il conflitto armato in Ucraina desta preoccupazioni crescenti; a fine giugno scade il termine per presentare i progetti per il PNRR. In altre parole, abbiamo dinanzi a noi uno scenario così inquietante da un lato, il Covid e la guerra alle porte dell’Europa, e così irripetibile dall’altro per lo sviluppo del nostro territorio, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che siamo tutti chiamati al più alto senso di responsabilità. Una crisi comunale ora sarebbe dannosa per cittadini, famiglie e imprese, oltre che incomprensibile agli occhi degli elettori – rimarca il senatore Boccardi – Richiamo pertanto la sindaca Resta, la Giunta, il Consiglio comunale nel suo insieme e tutti i consiglieri singolarmente ad una sincera e approfondita riflessione sulle conseguenze non solo contingenti ma anche nel lungo periodo che potrebbe avere il commissariamento del Comune adesso. Sono certo che le ragioni per andare avanti siano molte di più e molto più valide di quelle che spingono a fermarsi. Per il bene di Turi, che tutti abbiamo a cuore, bisogna trovare una soluzione che consenta di superare l’attuale stallo ed arrivare quindi al ritiro delle dimissioni della sindaca e ad un rilancio dell’azione politico-amministrativa”.
Come da prassi, restano 20 giorni alla sindaca Resta e alla maggioranza di governo di Turi per ripensarci e ritrovare l’intesa, altrimenti le dimissioni diventeranno irrevocabili e la cittadina del Sud-Est Barese sarà affidata ad un commissario prefettizio.