“Quella di oggi è una giornata storica e memorabile per tre motivi: si rievoca lo sterminio e la persecuzione del popolo ebraico, dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, coincide con la tredicesima elezione del nuovo Presidente della Repubblica e, per il secondo anno consecutivo, si svolge con le limitazioni imposte dalla pandemia. Giorno della Memoria. Memoria intesa come esercizio collettivo”. Così la presidente del Lions Club Altamura Host, Rosanna Galantucci, in una lettera inviata ieri a soci e direttivo dell’associazione.
“Oggi in tutta Italia si commemora il più grande genocidio della storia – scrive Galantucci -. Con il cuore spezzato dall’emozione ascolto la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre che, al di là di ogni mio pensiero, rinnova il nostro vivido e comune impegno a combattere l’indifferenza, vera complice dei misfatti dell’apologia, del negazionismo e dell’odio distorsivo”.
Nella lettera, un passaggio significativo dell’intervento. “Questo percorso collettivo non si può tuttavia esaurire il 27 gennaio” dichiara Liliana Segre “È un impegno che va alimentato ogni giorno, ricordando il cammino che dall’orrore dell’Olocausto ha portato l’Europa a rifondarsi su principi di libertà, democrazia e tutela dei diritti umani. Questa è la responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri giovani perché solo così potranno diventare vere sentinelle dei valori della pace, della fratellanza e della tolleranza”.
“Il Giorno della Memoria 2022 – prosegue, quindi, Galantucci – ci proietta verso gli anni cupi del secolo scorso in cui, nel campo concentrazionario, fu ordito, progettato e attuato il più gigantesco e nefasto eccidio, la Shoah: esperimenti medici su esseri umani per promuovere il dominio della razza ariana, persone fucilate, impiccate, massacrate con iniezioni di acido cianidrico, camere a gas e torture inimmaginabili. Da oggi, e per tutto l’anno, dobbiamo ricordare quanto accaduto durante la distruzione sistematica del popolo ebraico: l’annientamento di dissidenti, internati militari, disabili, rom, omosessuali, testimoni di Geova. Appartenenti tutti, secondo la follia nazista, a razze e categorie inferiori. Vite non degne di essere vissute”.
“Uno spreco. Uno scherzo del destino. Un errore della natura a cui i nazisti, nella loro lucida follia, si sentivano chiamati a porre rimedio – continua la presidente -. Nella loro pericolosa e tremenda ossessione, volevano raddrizzare il legno storto dell’umanità. Quanto accaduto durante la soluzione finale, deve insegnarci a fare in modo che mai più – e in ogni campo – l’umanità veda atrocità, disprezzo, usurpazione, malvagità, cumuli di macerie, orrore allo stato puro. Mai più l’inferno sulla terra. E per rendere migliore la terra, migliore bisogna cominciare dalle nostre strade. Per rendere migliori le strade, bisogna cominciare dalle nostre città. Per rendere migliori le città, bisogna cominciare dalle nostre case. Per rendere migliori le nostre case, bisogna cominciare da noi – conclude Galantucci -. La storia esce dalle pagine della nostra vita, mappatura di pace e memoria di amore”.