Bari, Asklepios 2: un’attesa durata oltre dieci anni

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Completati i lavori, prima dell’estate il trasferimentio delle strutture. Ancora incerta la data

I macchinari sono già pronti, le opere murarie terminate mentre le operazioni di collaudo sono in fase di completamento. Dopo un’attesa durata più di dieci anni la lunga Odissea per l’ampliamento del Nuovo Complesso Chirurgico dell’Emergenza del Policlinico, meglio noto come Asklepios 2, si dovrebbe avviare verso una conclusione. Ma dopo i numerosi cambi di programma il condizionale è d’obbligo. La nuova struttura sarà adibita a Radioterapia, Pet/Tac, Ciclotrone e Medicina Nucleare. E se i lavori sono stati completati lo scorso febbraio a quanto pare per vedere operative tutte le nuove attrezzature bisognerà ancora avere pazienza. Di recente è stata data esecuzione a uno degli ultimi ordini di servizio trasmessi dalla Direzione Lavori, per opere “complementari non comprese nel progetto iniziale divenuti, a seguito di circostanze impreviste, necessarie all’esecuzione dell’opera”. Parliamo per esempio di camminamenti in orsogril, passerelle di servizio e pensiline per la copertura dei sei ingressi della struttura. Lavori dell’importo di oltre 240mila euro che sono stati affidati, proprio perché complementari e imprevedibili, alla stessa Associazione Temporanea di Imprese che ha curato l’opera principale. Un’inezia tutto sommato, considerato che rispetto al progetto iniziale da 16 Milioni di euro del 2005 il quadro economico complessivo è oggi di quasi 24 Milioni e mezzo, tra perizie di variante e aggiornamento tecnologico delle attrezzature. Resterebbero a questo punto alcuni adempimenti di carattere burocratico, riguardanti igiene pubblica, verifica da parte dei vigili del fuoco e infine da parte della commissione ASL competente. In tal senso il Direttore Generale del Policlinico predica ottimismo: prima dell’estate dovrebbe iniziare il trasferimento della medicina nucleare e della radioterapia. Mentre servirà ancora tempo per Banca del Sangue e Criobanca. Sperando che questa volta non si prospettino sorprese all’orizzonte.


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