Bari, torna la ‘Festa dei Popoli’: il 25 e 26 settembre nel giardino Princigalli: 2 giorni di musica e gastronomia

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Weekend di musica e degustazioni a Bari per la sedicesima edizione della Festa dei Popoli, in programma sabato 25 e domenica 26 settembre nel giardino Princigalli, al quartiere Mungivacca di Bari. L’evento, realizzato dal centro interculturale Abusuan e dai missionari Comboniani, nasce con l’idea di creare una festa condivisa, affinché l’incontro tra realtà culturali differenti e la moltiplicazione degli sguardi siano una fonte preziosa per costruire una dimensione multiculturale, oltre a sensibilizzare alla ricchezza che l’accesso alla diversità e l’accoglienza permettono di conquistare.

“Bari si conferma città dell’accoglienza – ha detto l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – non solo per le azioni e le iniziative realizzate in questi anni nel segno dell’inclusione ma anche per i processi socio-culturali che riesce ad attivare. Una delle occasioni più importanti è rappresentata, ogni anno, proprio dalla Festa dei Popoli, costruita grazie al protagonismo delle comunità straniere e delle associazioni vicine alle realtà migranti che l’amministrazione è lieta di sostenere, perché è importante che l’accoglienza sia vissuta come una dimensione che ci riguarda tutti. L’edizione di quest’anno, poi, è particolarmente significativa visto che la crisi sanitaria e sociale ha inciso in maniera pesante in particolare sulle persone migranti”.

Di seguito il programma della manifestazione.

Venerdì 24 settembre

Aspettando la Festa dei Popoli – BA 17-24

Un happening dedicato alla musica indie per la creazione di un circuito della musica indipendente. A partire dalle ore 17 si alterneranno sul palco compositori, solisti e gruppi, ra cui il collettivo Eleganza di Zebra, con la violoncellista D’Auria e la visual artist argentina Jimena Ghirlandi in un dialogo tra evocazione di paesaggi lontani e suoni mediterranei; il chitarrista americano David Place; i giovanissimi Botaniqve, vincitori dell’ultima selezione per Arezzo Wave; la raffinata violinista “elettrica” a bordo della sua loop station Victoria Sannicandro; il duo Vivavoce; la band rock blues Effetti Speciali; il duo Nidoja con le loro percussioni mediorientali; la bassista Ottavia Farchi; la cantautrice Antonella Rubino; il duo di elettronica Matchless Sisters.
Piccolo intermezzo alle ore19.30 sarà presentato “Le donne del Cinema Italiano” di Domenico Palattella (2021 Dellisanti ed.) prezioso phamplet che raccoglie “100 anni di dive senza tempo”. Interverranno l’autore, l’editore Antonio Dellisanti e la giornalista Cristina de Vita.

Sabato 25 e domenica 26 settembre

Festa dei Popoli

Nel corso della due giorni si esibiranno:
– Alma Terra: danze popolari dal mondo
– Samira Accademy: danze popolari indiane
– Incanti di donne: concerto di canti popolari, al femminile, provenienti da tutto il mondo
– Uaragniaun: progetto musicale nato per raccontare le ancestrali storie del popolo delle pietre, le miserie e le nobiltà dei “cafoni all’inferno”, uomini, bestie ed eroi della civiltà della civiltà contadina pugliese
– In viaggio si diventa grandi – Periplo
– Buonamicos Band: trio messicano che esplora vari generi musicali tra cui rock, cumbia, funk, soul, reggae e swing con un linguaggio fresco, diretto e leggero
– Danze mauriziane
– Balli e musiche dal mondo
– M.A.V. Bande Rumorose
– Radicanto: ripropongono in chiave originale le musiche tradizionali del sud Italia e dei sud del mondo, conducendole attraverso composizioni d’autore e miscellanee sonore capaci di unire passato e presente in un unico e cangiante insieme musicale.
– Mondegreen: propongono un dialogo inatteso e imprevedibile tra generi diversi quali il jazz, il rock, l’ambient e la world music.
– Morleo: il duo Luigi Morleo – Mattia Vlad esplora dimensioni acustiche ed emotive della musica attuale immergendosi in flussi minimalisti e passando dal jazz alle culture del mondo in una sinergia totale.
– Dub Fever: collettivo nato dall’unione di musicisti veterani e giovani fan della musica reggae, con l’obiettivo di far tornare a suonare questo genere musicale dal vivo e farlo in pieno stile dub, seguendo le orme dei primi dubmasters giamaicani.


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