Per Pasquetta torna a Rutigliano il ‘Passa Pass’, storia di una tradizione che va avanti dal 1700

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Un’antica tradizione si compie ogni anno a Rutigliano nel giorno di Pasquetta. È il “Passa Pass”, rito che spinge i rutiglianesi ad incontrarsi sull’altura rurale della chiesetta dell’Annunziata per cingersi il braccio con un nastrino colorato. Subito dopo la cerimonia eucaristica, ogni partecipante al rito sceglie un ‘figlioccio’ di cui diventa ‘combare’ (padrino). Si stringe così un rapporto di fiducia ed amicizia rappresentato da un nastro colorato cinto attorno al braccio sinistro, il lato del cuore.

Dopo due anni di stop a causa dell’emergenza epidemiologica, può tornare a Lama San Giorgio – su cui si affaccia la Chiesa dell’Annunziata – il rito del ‘Passa Pass’, organizzato dal Comitato Pro annunziata.

“Il Lunedì di Pasquetta tutti potranno godere di una giornata di allegria, di amicizia e fratellanza – scrive il presidente del Comitato, Oronzo Valenzano – fare un pic-nic all’area aperta, apprezzare gli odori e i sapori della natura e trascorrere una giornata in libertà e spensieratezza”.

Cercare un’origine del rito rutiglianese è molto complicato, come ci spiega lo storico Gianni Capotorto: “La testimonianza documentata più antica del Passa Pass di Rutigliano è del 12 Maggio 1791 ed è contenuta in una relazione scritta da Giuseppe Maria Galanti (1743-1806), dopo un viaggio in Terra di Bari”.

Mentre nel primo ‘800 le autorità ecclesiastiche osteggiarono il rito – continua Capotorto – “agli inizi del ‘900 la festa cominciò ad assumere progressivamente i connotati di una gaia scampagnata che coinvolgeva anche molti Baresi, i quali approfittavano della ricorrenza per “godere” i colori e gli odori della primavera nello splendido scenario ambientale dell’Annunziata”. L’appuntamento è per lunedì 18 aprile nei pressi della Chiesa dell’Annunziata dove, prima e dopo delle celebrazioni delle 11:00 e delle 18:00, si ripeterà l’antico rito di amicizia e fratellanza.


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