Prosegue la stagione del teatro polifunzionale AncheCinema, sabato 18 alle 21.00, con lo spettacolo “L’Improvvisatore 2” di e con Paolo Rossi e con Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari (info: 329.611.22.91). Autentico maestro del teatro comico italiano, nello spettacolo Rossi svelerà una volta per tutte come nascono i comici.
“A un anarchico gentile, i suoi dei, la rivoluzione e i cazzi suoi. Per anarchico gentile non si intende qui un terrorista che prima chiede permesso e poi piazza l’esplosivo. Ma semplicemente un eversivo educato, per bene e assai generoso, cioè io. I suoi spettacoli sono come dei sequel. Nella sua autobiografia non autorizzata verranno ordinati per stagioni e classificati come “serie teatrali”.
E in questa definizione avrà il suo significativo e comodo spazio “L’Improvvisatore”. Si vorrà ora negare che ogni artista – o presunto tale – altro non faccia che riscrivere il suo stesso primo racconto? O riallestire la stessa messa in scena? O ancora ricomporre l’unica canzone composta? Meglio, ripresentare la stessa opera sotto mentite spoglie, come riverniciare la stessa stanza? E chi sono io allora per distinguermi da questo branco di furboni perdigiorno (gli “artisti”, intendo dire)? Io, che fra l’altro ho solo un diploma da perito chimico? L’unica distanza che posso permettermi da questi fannulloni bugiardi e scansafatiche (gli “artisti”, intendo dire) è di confessarlo prima, e non alla cena del consueto dopoteatro, ma subito e in anticipo. Fin dalla scheda. Questa scheda. L’intervista è umilmente il seguito de L’Improvvisatore, quindi. Pur non nego che in qualche serata, preso dall’umore del pubblico, improvvisamente comparirà dal mio cilindro di cristallo (sono improvvisatore, veggente e prestigiatore) qualche momento del primo spettacolo, e qualche lampo nato sul palco ogni sera diverso ricorderà qualcosa del precedente lavoro. Ma chi potrà gridare “al ladro!”? In questo Improvvisatore 2, ovvero L’Intervista, mi affiderò al genere appunto dell’intervista in cui, come in bizzarre conferenze, il pubblico sarà per forza o per forza inevitabilmente coinvolto. Il tema o, meglio, i temi saranno ristretti alle quattro voci del sottotitolo, ma tollererò lalalì lalalò tutte le imprevedibili e scontate divagazioni. Ci saranno anche i musicisti, l’avanguardia de I Virtuosi del Carso. E quindi anche musica, canzoni, scimmie e cotillon. Sul palco tre sedie per noi e una vuota per l’intervistatore ospite… Sorpresa! L’intervistatore verrà scelto di sera in sera tra il pubblico a insindacabile giudizio del Capocomico e della Compagnia. Questo è quanto. Ah… al termine acceso dibattito” (Paolo Rossi).