Cattedrale di Bari, oggi si ripete la magia del solstizio d’estate. Il sacrista: “Ecco come l’ho scoperto nel 2005”

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Riceviamo e pubblichiamo da Michele Cassano, sacrista della cattedrale di San Sabino e autore del libro “La Cattedrale di Bari tra luce cielo e terra”, che per primo ha scoperto la magia del solstizio d’estate nella chiesa.

Il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, si rinnoverà nella Cattedrale di Bari l’evento che attira tantissimi fedeli e turisti. Quel giorno alle 17:10 circa, la forma del rosone a 18 petali posto sulla facciata principale della chiesa che guarda ad ovest riprodotto dai raggi solari, si poserà dopo un cammino ( in virtù del movimento della terra) sul rosone del pavimento costruito dall’Arcivescovo Landolfo nel XII secolo, posizionato nella navata centrale della chiesa vicino all’ambone.

Questo rosone ha la stessa forma e dimensione del rosone della facciata principale (la meravigliosa sovrapposizione si potrà vedere anche il 22 e il 23 giugno). Tale meraviglia è una mia scoperta che risale al 5 giugno del 2005. La descrivo con emozione. La Cattedrale dopo i lavori di restauro (2002-2005) riaprì al culto il 18 gennaio del 2005. L’allora arcivescovo di Bari-Bitonto monsignor Francesco Cacucci, nella nuova disposizione dei banchi, volle liberare il rosone del pavimento dai banchi perché prima del restauro le panche coprivano in gran parte il rosone pavimentale.

Quella domenica che resterà per sempre nella mia memoria, mi trovavo sull’ambone della chiesa a sistemare il lezionario per la messa vespertina. Mentre facevo quell’operazione mi accorsi per la prima volta della (quasi) sovrapposizione. Scesi di corsa dell’ambone e andai a chiamare a Monsignor Ignazio Fraccalvieri, canonico e penitenziere del Capitolo Metropolitano di Bari, che si trovava nel confessionale a pregare. Monsignor Fraccalvieri appena vide quella meraviglia con gli occhi lucidi per l’emozione mi disse: “Sono da tanti anni in Cattedrale e non ho mai visto questa meraviglia, tu hai fatto una scoperta meravigliosa. Ora non dire niente a nessuno e fotografa ogni giorno la posizione della proiezione del sole fino al 21 giugno. E così feci. Con la collaborazione del fotografo Beppe Gernone, del mio collega Michele Morga e alla presenza di Mons. Fraccalvieri accertammo che il giorno del solstizio d’estate, che segna l’inizio della bella stagione, la forma del rosone della facciata si andava a posare perfettamente sul rosone pavimentale alle 17,10 circa.

Ma la cosa non fini lì. Sempre mons Fraccalvieri mi disse: “Ora non dire niente a nessuno e fotografa da oggi fino al 21 giugno dell’anno prossimo la posizione della forma rosone riprodotta dal sole”. E così feci. Ogni giorno fotografai la posizione della forma del rosone disegnata dai raggi solari fino al 21 giugno del 2006. Quel giorno accertammo che si verificava la stessa meraviglia dell’anno prima. Comunicammo la notizia agli organi di stampa e presentammo la scoperta in Cattedrale con la proiezione di un dvd fotografico accompagnato dalle musiche del maestro Sabino Manzo, alla presenza dell’Arcivescovo Cacucci, dell’allora assessore alla Cultura del Comune di Bari Nicola Laforgia e, di tantissimi baresi e turisti.

La scoperta fu registrata anche alla Siae. Ora questa scoperta ha superato i confini nazionali e ogni anno la Parrocchia organizza quel giorno una manifestazione artistica-meditativa, ed io sono molto felice quando sento le guide che accompagnano i turisti italiani e stranieri e soprattutto i bambini delle scuole, spiegare quello che avviene il 21 giugno e, come avvenne la scoperta, che ha aggiunto un tassello di bellezza alla tanto già ammirata Cattedrale costruita dai nostri antenati nel Medioevo che unisce il cielo alla terra, autentico scrigno di bellezza che invita a chi la visita a guardare in alto verso la luce, quella luce di cui abbiamo tutti bisogno dopo anni di buio causati dalla pandemia e dalla guerra.

 


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