Si chiama Ramona Botta ed è di Bari, compirà 17 anni il prossimo 20 dicembre e in questo weekend ha dato spettacolo ai campionati italiani assoluti di nuoto paralimpico in vasca corta portando a casa il record italiano juniores nei 50 rana, con il super tempo di 01:11.97, e un primo posto nei 100 dello stesso stile.
Ramona è in viaggio con mamma Margherita, stanno tornando da Fabriano, dove a contendersi i titoli in palio sono stati oltre 170 atleti in rappresentanza di 64 società italiane, ma riesce comunque a regalare a Telebari una piccola porzione delle emozioni vissute in vasca. “È stato bellissimo – spiega al telefono – non me l’aspettavo: mi sono misurata con avversari davvero forti. Dedico record e primi posti alla mia famiglia, a chi mi è sempre accanto e adesso può gioire con me per questo grande successo”.
Ramona ha gareggiato con la Framaros Sport, società sportiva dilettantistica di Acquaviva, con cui a giugno ha vinto i campionati regionali, qualificandosi per l’appuntamento di Fabriano. Nella sua vita, però, non c’è solo lo sport. Frequenta il quarto anno del liceo linguistico al Giulio Cesare e ha una passione per il canto. “Proprio così – conferma -, cantare mi piace tanto quanto nuotare. Il mio cantante preferito del momento è Ultimo, qualche mese fa sono stata anche al suo concerto al San Nicola”.
Per quanto riguarda il nuoto Ramona non ha idoli particolari, ma a Fabriano ha incontrato Manuel Bortuzzo: nuotatore 23enne, vittima di uno scambio di persona in una sparatoria nel 2019 che lo ha costretto su una sedia a rotelle e concorrente della passata edizione del Grande Fratello Vip, che all’esordio ai campionati assoluti in corta ha conquistato l’argento nei 100 rana. “L’ho visto in vasca ed è fortissimo – dice la 16enne barese – abbiamo anche fatto una foto insieme”.
Chi è rimasto a Bari è papà Nico, noto in città per la sua pizzeria nel quartiere Madonnella. “Ho pianto, quando mi hanno chiamato per comunicarmi i risultati – racconta a Telebari -. Ramona è ipovedente, nuota da quando aveva 3 anni: ha cominciato prima a nuotare e poi a camminare. Furono i medici a consigliarci le terapie in acqua, perché in acqua non ci sono ostacoli. Vorrei rilanciare il loro messaggio di allora, una verità che abbiamo potuto testare personalmente: lo sport aiuta a superare certe difficoltà”.