I due si contenderanno il Bari nell’aula di un Tribunale. L’ex arbitro rivedica le sue quote, Giancaspro prepara la difesa.
{loadposition debug}
La partita è appena iniziata. Come andrà a finire difficile saperlo: Cosmo Giancaspro e Gianluca Paparesta si contenderanno il Bari nell’aula di un Tribunale. Tempi? Lunghi. Il primo round potrebbe giocarsi la prossima primavera, magari entro un anno si avrà anche un quadro più chiaro della situazione. Ma prima di arrivare a una sentenza definitiva bisognerà attendere i diversi gradi di giudizio. Ieri l’ex arbitro ha rivendicato il diritto di riavere le sue quote (95%) contestando l’operazione attraverso la quale Cosmo Giancaspro si è impossessato nel giugno scorso della società biancorossa. Forse legata anche al famoso prestito fatto dall’imprenditore molfettese al club, in un momento di forte difficoltà economica, e poi trasformato in aumento di capitale sociale. Sarà un giudice a stabilire la bontà dell’operazione. Lo stesso Paparesta ha poi annunciato di aver pronta una cordata di imprenditori romani (vicini a Lotito?) interessati ad affiancarlo nella gestione del Bari. E Giancaspro? In questo momento ha preferito rispondere con il silenzio, non particolarmente turbato dalle parole di Paparesta. Ma non è escluso che lo faccia a fine mese, illustrando il bilancio, e smontando carte alla mano i punti toccati ieri dall’ex socio di maggioranza. I tifosi intanto non sembrano appassionarsi più di tanto alla vicenda, a loro interessa solo che si facciano gli interessi del Bari. Senza alcun tipo di speculazione. Ma a credere in Paparesta sono rimasti in pochi, basta dare uno sguardo ai numerosi commenti di chi ha seguito la diretta facebook sulla pagina di Telebari. La fiducia verso l’ex arbitro è ormai esaurita.
{facebookpopup}