E’ stato il Presidente del Bari dal 1983 al 2011. Stroncato da un male incurabile all’età di 79 anni. Domani alle 12, in Cattedrale, i funerali
Una persona buona, genuina, un uomo d’altri tempi. Chi lo ha conosciuto davvero lo descrive così. Per giocatori, allenatori e dirigenti, Vincenzo Matarrese non era il Presidente, ma un padre di famiglia. Capace di instaurare rapporti forti e sinceri. Perchè lui era fatto così, si innamorava delle persone che sceglieva ma guai a tradire la sua fiducia. Ventotto anni al timone del club, dal 1983 al 2011, un pezzo di storia biancorossa. Ventotto anni di gioie e dolori: la Mitropa Cup, le promozioni in serie A, l’eliminazione della Juventus di Platini dalla Coppa Italia, ma anche gli anni bui e le feroci contestazioni dei tifosi. Sino all’epilogo più amaro. il fallimento della società. Un’onta troppo grande anche per chi, come lui, aveva dedicato la propria vita al Bari. Il suo Bari, amato, coccolato e difeso sempre con la solita passione. Memorabile uno screzio con l’allora presidente del Perugia, Luciano Gaucci e il suo ‘noi siamo di serie A’. Come nella storia resterà il suo modo di comunicare, da inconsapevole attore, capace di trasformare una conferenza stampa in uno show televisivo. Ma Vincenzo Matarrese resterà per sempre anche il Presidente di dirigenti come Regalia e Perinetti, di allenatori come Conte e Venura, di giocatori del calibro di Cassano, Protti, Joao Paolo e tanti altri. Un male incurabile lo ha portato via all’età di 79 anni. Domani alle 12, in Cattedrale, i funerali. L’ultimo saluto al Presidente gentiluomo.
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