Venerdì l’assemblea straordinaria dei soci per la ricapitalizzazione, poi il passaggio del 50% delle quote a Datò Noordin. Intanto Giancaspro incontra l’imprenditore Amenduni: nasce una nuova cordata?
Ancora qualche ora di attesa e il futuro del Bari sarà più chiaro. Non si andrà oltre la data di venerdì 3 giugno, termine ultimo per ripianare le perdite e procedere poi con la ricapitalizzazione. Campo centrale lo studio del notaio Titti D’Alesio. La sensazione è che il presidente Gianluca Paparesta non si faccia trovare impreparato, forte dell’appoggio di Datò Noordin. Il tycoon malese entro la prossima settima dovrebbe definire l’acquisto del 50% delle quote azionarie, ma intanto garantirà a Paparesta il sostegno economico necessario per ripianare le perdite d’esercizio stimate intorno ai 4,5 milioni di euro. L’obiettivo è quello di mettere subito in sicurezza il club e poi procedere con la ricapitalizzazione e l’avvio del progetto made in Malaysia. Resta alla finestra il socio di minoranza Cosmo Giancaspro (5%), pronto ad approfittare di eventuali debolezze del duo Noordin-Paparesta. L’imprenditore molfettese sarebbe infatti pronto a procedere eventualmente lui stesso con la ricapitalizzazione, vedendo così crescere notevolmente il suo peso all’interno della società. Intanto ieri ha incontrato l’industriale Amenduni, barese, proprietario di una delle aziende siderurgiche più importanti in Italia, nel bresciano. E non è da escludere l’ipotesi della nascita di una cordata per rilevare il club biancorosso. Questo perchè Giancaspro vanterebbe un diritto di prelazione sulla vendita del 50% delle azioni, e a parità di offerta con Datò Noordin, il Bari passerebbe nelle sue mani. Chi vincerà la partita?