Paparesta proverà a chiudere nelle prossime ore con il malese Datò Noordin. Il socio di minoranza Giancaspro: “Non credo ai cavalieri bianchi”
Si preannuncia un lunedì ad alta tensione. Le parole rilasciate ieri all’Ansa dal socio di minoranza Giancaspro testimoniano di un certo nervosismo all’interno del club biancorosso. Una guerra aperta, dichiarazioni di sfida che non lasciano spazio a dubbi, al momento tra Paparesta e Giancaspro i rapporti non sono idilliaci. “Non credo ai cavalieri bianchi – le parole del socio di minoranza -. Queste voci non fanno altro che destabilizzare l’ambiente. Allo stato attuale non c’è necessità di ingresso di nuovi capitali”. Una presa di posizione durissima in vista del prossimo consiglio di amministrazione, in programma lunedì pomeriggio. In primis ci sarà da approvare la ‘semestrale’ (periodo gennaio-dicembre 2015) che accerterà una perdita di bilancio pari a 1,4 milioni di euro. Poi bisognerà capire con quali carte si presenterà Gianluca Paparesta. La trattativa con Datò Noordin prosegue senza sosta: l’accordo dovrebbe prevedere un ingresso in società del magnate malese con il 51% delle azioni, operazione da completare poi a giugno. Ma i tempi potrebbero non essere così brevi. Nell’attesa, non è escluso che lo stesso Paparesta, nel suo viaggio milanese, abbia reperito le risorse necessarie a coprire i soldi già anticipati da Giancaspro (oltre due milioni di euro), necessari a proseguire senza intoppi la stagione. Un tentativo anche per evitare una possibile scalata ai vertici della società del socio di minoranza? E cosa accadrebbe se Paparesta lunedì dovesse presentarsi a mani vuote? In quel caso, Giancaspro potrebbe chiedere una immediata ricapitalizzazione, coprire il deficit, e aumentare il suo peso, in quote azionarie, all’interno del club. La partita è aperta, lunedì il giorno della verità.