Tre gravi infortuni al crociato del ginocchio destro. A Pisa prima, poi Carpi e Atalanta. E sempre nel momento migliore di una carriera ancora troppo breve. Emanuele Suagher ha voglia di ripartire e dare un calcio alla sfortuna. “Stare lontano dai campi non è mai bello – spiega il difensore- ma ho una voglia matta di ricominciare, dimostrare il mio valore. Forse l’unico rimpianto è non aver esordito con l’Atalanta di Gasperini. Ma adesso sto bene, ho ripreso ad allenarmi intensamente e non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura”. Nessun dubbio sulla scelta, Suagher ha voluto fortemente Bari. “Una piazza prestigiosa – prosegue – che merita la serie A. Da avversario non vi nascondo che al momento dell’inno mi è venuta la pelle d’oca, una tifoseria così ti carica. Adesso tocca a noi meritare sul campo il loro affetto. Obiettivo? La promozione. Diretta o attraverso i playoff cambia poco”. A Carpi lo chiamavano il Ministro della difesa. Per autorità e cattiveria. “Presi nove cartellini gialli in dieci partite – scherza Suagher – non sono certo un tipo tranquillo. Non è un caso che i miei idoli siano Terry e Materazzi”. Sul modulo nessuno preferenza. “Posso giocare sia in una difesa a tre che a quattro, nessun problema. Ma fatemi prima convincere il mister a darmi una maglia da titolare”.