A chiusura del calciomercato a fare il punto della situazione in conferenza stampa è il direttore sportivo Sean Sogliano:
“Abbiamo cercato di cambiare qualcosa. In una società è importante avere continuità, speriamo di aver intrapreso la strada giusta. Non è uno sconfessare scelte passate. Con una nuova guida tecnica normale cercare altri elementi”
“Abbiamo una rosa competitiva, il mister sta lavorando bene. E lo dimostra questo inizio di stagione. Nel campionato di quest’anno ci sono sei sette squadre che hanno potenzialità economiche importanti. Penso alle tre retrocesse che hanno potuto utilizzare il paracadute, poi Carpi e Frosinone e le promosse dalla Lega Pro come Parma, Cremonese e Venezia. Noi non facciamo parte di questo mercato, siamo rimasti nel budget messo a disposizione dal presidente. Un budget comunque utile a farci operare in un certo modo sul mercato. Alcune cessioni sono inevitabili anche per questioni di lista, come Moras o altri. Il monte ingaggi è simile a quello della passata stagione”
“Vergara? Il Milan doveva sistemare incentivi con il calciatore e si è perso tempo. Peccato perché il ragazzo voleva fortemente Bari. Il ricorso è del Milan, tocca a loro farlo e valutare se ci sono possibilità di vincerlo. Per quanto riguarda Masi non ci sentivamo sicuri sulle sue condizioni fisiche e preferivamo inserire in lista altri calciatori”
“Rimpianti normale averne ma noi dobbiamo credere in chi abbiamo acquistato. Altri come Dezi hanno preferito fare altre scelte, discorso chiuso. Ci sono anche svincolati interessanti ma numericamente credo non ci siano problemi. Non cerchiamo altro. In ogni caso valutiamo anche Andersson e Marquez”
“Martinho ha rifiutato richieste, Greco mi spiace averlo escluso. Aveva anche un accordo con Ascoli poi saltato nelle ultime ore. Chiaro che il Bari deve fare scommesse sul mercato. Un giocatore come Cissè è stato preso con poco e può fare bene. Kozak è stata una operazione in più, servirà pazienza ma se torna in condizione diventerebbe per noi un’arma importate”.
“Non lavoro per costruire il mio Bari ma il Bari di tutti. Vado avanti a testa alta, pronto ad affrontare le difficoltà. Non è facile lavorare qui, la piazza è giustamente esigente. Immaginate poi per uno come me che non è mai contento. Una cosa è certa, ho una grandissima voglia di fare bene”.