Un Bari mai così brutto. Al San Nicola l’Empoli ridicolizza la squadra di Grosso andando a segno con Donnarumma, l’ex Caputo, Zajc e Ninkovic. Una supremazia tecnica e tattica in una gara praticamente senza storia. Il Bari non è mai entrato in partita, surclassato a centrocampo, fragile in difesa e incapace di attaccare con pericolosità. Non hanno convinto le scelte di Grosso che ha deciso di cambiare addirittura sei elementi rispetto alla formazione scesa in campo a Cesena. Come non ha convinto l’immobilismo del tecnico nel corso della stessa gara. Da capire poi il perchè dell’esclusione di Galano. In tribuna invece l’olandese Anderson, vicinissimo alla Sampdoria. Tra i singoli disastrosa la prova di Marrone, riportato nel suo ruolo naturale di centrocampista. Ma a naufragare è stato tutto il Bari. Difficile salvare qualcuno. I biancorossi scivolano in settima posizione, dimostrandosi ancora una volta inferiori alle squadre di vertice del campionato. Sabato trasferta sul campo del Venezia.
LA PARTITA
Fabio Grosso rivoluziona il Bari, squadra in campo con il 3-5-1-1: in difesa Diakitè, Oikonomou e Gyomber davanti a Micai; a centrocampo Sabelli, Henderson, Marrone, Petriccione e Improta; in avanti Brienza a supporto di Cissè. Sei cambi rispetto a Cesena. In panchina Cristian Galano, tribuna invece per Anderson, vicinissimo alla Sampdoria. Al debutto con la maglia biancorossa Oikonomou e lo scozzese Henderson. Nell’Empoli il temuto ex Ciccio Caputo.
A inizio gara ci prova subito l’Empoli con un tiro di Krunic neutralizzato da Micai. Dopo pochi minuti, al 9′, il vantaggio della formazione di Andreazzoli: Pasqual da sinistra serve Donnarumma, libero di battere con il destro Micai. Nella circostanza colpevole Oikonomou, fermo nell’area piccola ad osservare il numero nove dell’Empoli. Il gol subito manda in confusione il Bari. La squadra di Grosso fatica a mantenere le giuste distanze tra i reparti, esponendosi alle pericolose ripartenze dell’Empoli. Ma prima Caputo, poi Krunic e Bennacer, falliscono il gol del raddoppio. Nel Bari da segnalare solo un bolide di Cissè di poco alto. Troppo poco. Il centrocampo è praticamente inesistente e la difesa sbanda paurosamente. Al 30′ per Caputo è sin troppo facile eludere la marcatura di Diakitè e segnare il classico gol dell’ex. Il primo tempo si chiude con l’Empoli in vantaggio due a zero e fischi dei tifosi biancorossi. Bari deludente e mai in partita.
Nella ripresa il copione non cambia. L’Empoli comanda il gioco, il Bari resta a guardare. Come Grosso. L’allenatore biancorosso preferisce insistere con gli stessi uomini del primo tempo, non provando neppure a cambiare qualcosa sul piano tattico. Ci prova allora Cissè con un destro dai venti metri che va a stamparsi sulla traversa. Poi è l’Empoli a provarci con il solito Caputo, beccato però in posizione irregolare. Dopo quindici minuti i primi cambi per Grosso: fuori Marrone, fischiatissimo, e Henderson, dentro Basha e Busellato. Ma a passare è ancora l’Empoli con una magistrale punizione di Zajc che beffa Micai. Poi c’è spazio anche per il quarto gol firmato Ninkovic. E per il Bari è notte fonda.