Tre vittorie e tre pareggi. Unica imbattuta in una Serie B avvincente e competitiva: nemmeno i più ottimisti avrebbero forse immaginato un inizio così pimpante per il Bari, tornato nel calcio dei grandi dopo l’inferno del fallimento e gli anni in Lega Pro.
I galletti sono quarti in classifica, con dodici punti e a sole tre lunghezze dalla pur stupefacente Reggina di Pippo Inzaghi. La squadra di Mignani, che lo scorso anno ammazzò il girone C di Lega Pro contro ogni pronostico, ha preso la rincorsa.
Tutto è cominciato per il meglio, con la vittoria a Verona in Coppa Italia. Poi la stagione, finora con sei giornate trascorse, non ha presentato grossi ostacoli: il Bari ha imparato anche a vincere di misura, imponendosi con sacrificio e dedizione.
La sorpresa Cheddira ormai sorpresa non è più. Il resto è una squadra costruita – quantomeno sulla carta – per mantenere la categoria. Diktat di Luigi De Laurentiis, perché il Bari ha sempre il cavillo della multiproprietà.
La Serie A ha prorogato la scadenza del vincolo al 2028-2029, ragion per cui un altro quinquennio si appresta ad aprirsi. E, sempre per citare il numero uno biancorosso, le sorprese non vanno escluse. Il Bari la categoria, almeno sulla carta, dovrebbe mantenerla senza grossi problemi.
Capitolo sorprese: finisse così, i galletti sarebbero al primo anno in B subito nel giro playoff. A quel punto comincerebbe un nuovo campionato, ragionevolmente. Senza il problema della doppia permanenza in A con il Napoli, l’altro club in mano alla famiglia De Laurentiis.
I bookmakers non AAMS non hanno dubbi: il Bari ha le carte in regola per giocarsela pure per la promozione diretta, o quantomeno giocarsi i playoff. Il futuro, almeno quello che va da oggi al 2028, è però una certezza. La squadra è competitiva e si è rinforzata rispetto all’ultimo anno, come buonsenso imponeva.
La sensazione è che a Bari si siano create condizioni ideali per costruire un progetto vincente. Lo si percepisce dalla sinergia in seno alla società. Piena collaborazione tra dirigenza, area manager e area tecnica. Il punto di forza è proprio il tecnico Mignani, intuizione del ds Ciro Polito, voluto dal patron Luigi De Laurentiis.
Eccolo il triangolo che sta facendo le fortune di una piazza troppo spesso vittima della poca serietà di altri. Che della storia del Galletto probabilmente avevano capito ben poco. Ora la palla passa al campo perché di giudizi, al momento, se ne possono dare ben pochi. Però le premesse ci sono, ora c’è da rispettarle.
Una lunga Serie B, ancora tutta da vivere per il Bari. Il campo emetterà il suo giudizio, prima o poi.