Oncologico, trapianto di midollo per 36enne ucraino: prima della guerra era in cura a Kharkiv – VIDEO

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Era arrivato da Kharkiv subito dopo l’inizio della guerra con una recidiva da linfoma di Hodgkin. È stato il primo paziente a essere sottoposto a trapianto autologo nel rinnovato reparto di Ematologia dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II. Ha 36 anni e sta bene l’ucraino finito nella rete di assistenza della Lymphoma Coalition, una rete di ospedali che ha curato in tutta Italia da inizio emergenza 43 pazienti, solo per questa specifica patologia, provenienti dai luoghi del conflitto.

La guerra non ha dato tregua, infatti, neanche ai malati oncoematologici che hanno dovuto cercare cure urgenti lontano dalla propria terra. A Bari, in particolare, hanno avuto la fortuna di incontrare anche un medico, la dottoressa Tetiana Skrypets, anche lei ucraina, che già da qualche anno si era trasferita in Italia e che di recente ha vinto un contratto di ricerca proprio qui in Puglia.

L’uomo, operato da un paio di giorni, adesso sarà assistito per la delicata fase post trapianto. Un momento che richiede la massima cautela e l’isolamento, all’interno proprio della nuova ala del reparto recentemente realizzata recuperando degli ambienti all’interno dello stesso Istituto. Per il direttore Attilio Guarini la soddisfazione per aver offerto una possibilità di salvezza a una persona in una situazione di duplice difficoltà. Peraltro non si tratta dell’unico paziente in cura presso l’ospedale oncologico arrivato dall’Ucraina.


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